Abodi e la rissa Dumfries-Theo: "L'educazione va allenata. Sulla crescita e le finali europee..."

Abodi e la rissa Dumfries-Theo: "L'educazione va allenata. Sulla crescita e le finali europee..."TUTTOmercatoWEB.com
© foto di www.imagephotoagency.it
mercoledì 24 aprile 2024, 11:44News
di Daniele Najjar

Nel corso dell'evento tenutosi allo Stadio Giuseppe Meazza, "Il Foglio a San Siro", è intervenuto il ministro dello sport e i giovani, Andrea Abodi.

Sarà un'estate impegnativa fra Europei di calcio e Olimpiadi.

"Lo sarà per tutti gli atleti e dirigenti, per me sarà una gioia. In quei momenti bisogna stare a lato. Vado oltre agli eventi, perché ci saranno tante competizioni. C'è una eccessiva concentrazione sui grandi eventi e una grande distrazione sulle attività di base. Mi sorprende per esempio che non si parli del tema scuole, delle 13mila scuole senza palestre, o maestri non qualificati, 2 ore di educazione fisica a settimana".

La grande sfida è far alzare gli italiani dal divano?

"Sì, c'è un dato di carattere sociale, siamo sempre più legati alla sedentarietà. L'agenda dei prossimi anni di governo".

Il derby di Milano è finito con una rissa. Come si possono educare i giovani con queste cose?

"Ci sono due fattori: intanto bisogna sanzionare immediatamente dove possibile come è stato fatto. Poi con l'educazione, che non è scontata, ma va allenata. Il rispetto è poco considerato, è un impegno collettivo. In certe situazioni anche il linguaggio corporeo è importante, in campo vediamo spesso offese, atteggiamenti sbagliati, fino al razzismo. Ogni anno tanti arbitri vengono picchiati o offesi. E' un fatto di cultura".

Che ne pensa della litigiosità Lega-Federazione?

"Cerco sempre armonia e rispetto. Esistono le gerarchie e gli obiettivi che possono essere divergenti. La federazione deve considerare le esigenze di tutti. Deve essere l'interesse di tutti fare in modo che la Serie A possa competere in maniera sempre più significativa. Ne approfitto per fare i complimenti a Roma, Atalanta e Fiorentina. E' un segno importante, perché ieri ne avevamo 3 in finale e 5 in semifinale, anche se non abbiamo vinto. Il risultato sportivo comincia ad essere gratificante, infatti avremo 5 squadre in Champions che possono diventare 6. Ma vorrei che la Serie A fosse una locomotiva. Mi auguro di non dover fare quel passo in avanti che ancora non ho fatto".

Qual è stata la sua più grande passione sportiva?

"Sono talmente innamorato dello sport che mi appassionano tutti. Mi piace l'idea del movimento e della socialità. Una sensazione che deve diventare patrimonio comune, anche di chi è più sedentario. Ricordo Pietro Mennea, l'esempio per antonomasia, non so se sia stato più grande l'atleta o l'uomo. E' riuscito ad avere  molto di più di ciò che il suo fisico gli offriva. Non c'è solo il corpo, ma il volume dell'anima è importante".