Il Governo invade il campo: controllerà i conti, sgarbo alla FIGC. Il testo cambia subito?

La mossa ha sorpreso e ha fatto storcere il naso all'intero sistema-calcio. Il Governo ha deciso di intervenire direttamente sui debiti del pallone stabilendo, dentro un articolo di legge che potrebbe diventare decreto, la nascita di un’agenzia dedicata alla vigilanza economica e finanziaria sulle società professionistiche. Fin qui nel calcio è stata la Covisoc a occuparsi della faccenda, segnalando alla federazione le anomalie e indicando chi potesse iscriversi ai campionati e chi no, senza però togliere al consiglio Figc il potere di deliberare. Ora il Governo vorrebbe "cancellarla" e prendere in mano la gestione di quest'aspetto. 

"Sarà un’operazione di legalità e trasparenza - ha spiegato il ministro per lo Sport Abodi - ogni valutazione avverrà secondo parametri concordati. Vogliamo che sia un organismo terzo ad occuparsi di questi aspetti e non ci sostituiremo al consiglio federale". Il budget della nuova società, con cariche elettive quadriennali, sarebbe di 2.5mln/anno finanziati dai club controllati. Questo organismo andrebbe a rilasciare le licenze nazionali, richiedere il deposito di dati e documenti contabili, effettuare verifiche e ispezioni presso le sedi delle società, richiedere chiarimenti sui soggetti che controllano i club, fornire pareri, proporre l’attivazione di indagini alla procura federale e dare pareri vincolanti alla Figc sulle iscrizioni ai campionati.

Un organo tecnico che potrebbe riscrivere la storia del nostro sistema-calcio, vessato da 3 miliardi di debiti, andando a intaccare l'autonomia dello sport. Una mossa che ha fatto infuriare il presidente della FIGC Gabriele Gravina, che ha convocato una riunione d'urgenza tra le componenti per domani pomeriggio alle 18: il sistema calcistico vuole approfondire i risvolti legali, anche in ottica Uefa e Fifa, di una vicenda che preoccupa. Il testo, come trapela da fonti di Palazzo Chigi, potrebbe subito essere modificato qualora si riscontrassero oggettivi impedimenti alla nascita di una "CoViSoc governativa".