Ziliani attacca Conte: "Snobbava Barella, non sapeva che farsene di Dimarco. Inzaghi invece..."

Ziliani attacca Conte: "Snobbava Barella, non sapeva che farsene di Dimarco. Inzaghi invece..."
venerdì 11 aprile 2025, 14:22News
di Marco Corradi

Nel suo articolo sulle pagine del Fatto Quotidiano, Paolo Ziliani va all'attacco di Antonio Conte mettendolo a paragone con Simone Inzaghi: "Il 5 novembre 2019, dopo Borussia Dortmund-Inter 3-2 (Champions League, con l’Inter rimontata da 2-0 a 2-3), Conte si era presentato ai microfoni di Sky e con la voce rotta dall’amarezza aveva detto: “A parte Godin nessuno ha vinto niente qui: a chi chiedo qualcosa in più? A Barella che arriva dal Cagliari?”. Conte non seppe cosa farsene di Dimarco, che ad agosto fece mandare in prestito al Verona, e anche di Politano, ceduto al Napoli al mercato di gennaio.

Visto che il giovane Barella che arrivava da Cagliari non dava a Conte alcuna speranza di poter vincere, Marotta gli diede a gennaio due super-esperti in campo internazionale come Moses (Chelsea) e Ashley Young (United). In più, cogliendo al volo l’occasione di ingaggiarlo quasi a zero perché prossimo a svincolarsi, Marotta prelevò dal Tottenham Eriksen. Facendo storcere il naso a Conte al quale il danese non piaceva; tant’è che nella finale di Europa League perso contro il Siviglia fece giocare al suo posto Gagliardini. Dopo avere acquistato Hakimi dal Real Madrid, Marotta mise sotto contratto due vecchi lupi di mare come Vidal, preso dal Barcellona e Kolarov dalla Roma. Da Parma arrivò il non più giovane Darmian e dal Verona si ripresentò per fine prestito Dimarco: che però non godeva di alcuna stima da parte di Conte, tant’è che venne rispedito a Verona".

Qui inizia il confronto con Inzaghi: "Marotta disse a Inzaghi: se vuoi ci sarebbe anche Dimarco, che a Conte non interessava, di ritorno dal secondo anno in prestito al Verona. Certo che m’interessa, disse Simone Inzaghi. Sempre senza spendere una lira più di quanto incassa, l’Inter che Conte vedeva avviata al disfacimento ha aggiunto poi al suo organico, agli ultimi giri di giostra, Thuram, Zielinski e Taremi (costati zero) e ancora Sommer, Pavard, Carlos Augusto, Frattesi, Arnautovic, Bisseck, J. Martinez. E se Conte con Lukaku e Hakimi non era mai riuscito a superare i gironi di Champions, con Simone Inzaghi l’Inter è arrivata agli ottavi il primo anno (eliminata dal Liverpool), in finale il secondo (battuta dal City), agli ottavi il terzo (eliminata dall’Atletico) e come detto oggi ha già messo un piede in semifinale. Solo col rendimento in Champions Inzaghi ha fatto guadagnare all’Inter, rispetto a Conte, dei 250 ai 300 milioni in più. E guidando la squadra da cui Conte aveva preso le distanze giudicandolo troppo scarsa per competere in Italia, prim’ancora che in Europa. E però continuano a dire che tra i due quello bravo sia lui".