Che bello trovarsi in questa situazione: ora godiamoci le "sofferenze" sportive altrui
La sensazione è davvero di quelle da provare ogni tanto perché è bella, piacevole e rassicurante. Per una volta dopo 11 anni infatti siamo noi lì davanti a tutti.
Da parecchi giorni e da 3 partite abbiamo la possibilità di piazzarci sul divano con in mano birra e pop corn ad assistere all’infuocata lotta qualificazione alla prossima Champions League.
E dopo le passerelle con Sampdoria, Roma e Juventus (su cui si dovrebbe aprire un capitolo a parte) potremo chiudere contro l’Udinese un campionato stravinto e metterci comodi ad assistere alle ansie altrui.
Sembra ieri quando noi si perdevano i capelli e anni di vita per il gol di Vecino all’Olimpico in extremis o quando l’anno dopo D’Ambrosio salvava un gol fatto contro l’Empoli a San Siro in una partita che manco fosse stata Barcellona-Inter del 2010.
Ridevano di noi e delle nostre paure, delle nostre sofferenze che per fortuna non sono finite in tragedia sportiva.
Ora però al posto che fu nostro ci sono loro Milan e Juventus che, insieme al Napoli, si sfideranno a distanza in 90 minuti epici e ricchi di tensione.
Mi piacerebbe chiedere ai tifosi di queste 3 squadre come stanno vivendo la loro settimana. Per quanto mi riguarda la vigilia contro la Lazio fu migliore di quella vissuta nel pre Empoli: contro i biancocelesti non si partiva da favoriti, perché la squadra di Inzaghi ci aveva rimesso in gioco la giornata precedente buttando via un match point contro il Crotone e quindi aveva tutto da perdere.
L’anno dopo fu tutto diverso. La stagione nerazzurra era partita per essere vissuta in maniera più serena con una sicura qualificazione tra le prime quattro a molte giornate dalla fine. Il campionato di Spalletti era iniziato nel migliore dei modi con la testa della classifica tenuta per qualche tempo e un terzo posto sereno a marzo.
Ma la “grana” Icardi e la conseguente spaccatura dello spogliatoio rovinarono tutto mettendo il Milan di Gattuso nella condizione di fare il miracolo e sorpassarci sul filo di lana.
E’ andata bene anche quella volta ma la tensione di quella settimana fu particolare. Mi dicono che a San Siro al fischio finale i tifosi nerazzurri fossero tutti in stato di choc.
Insomma tutto questo “pescare” tra i ricordi per cercare di capire in che stato mentale possano versare adesso i tifosi delle 3 contendenti.
Ma ora vi dico cosa provo io. E’ meraviglioso essere in questa situazione, avere lo scudetto pronto per essere cucito sul petto e godersi l’ultimo match contro l’Udinese sperando di divertirsi godendosi una bella partita e magari un’altra vittoria.
Poi il bello: si mangia qualcosina, si preparano birra e pop corn e ci si diverte sulle “sofferenze” sportive degli altri.
Partite tutte in contemporanea come una volta il calcio romantico programmava e si spera in un’altalena di emozioni che duri per 90 minuti.
Milan o Juventus? Da che parte sto? Mi dispiace ma anche se ci ho provato non sono stato in grado di scegliere. Magari un momento ne prendo una per un motivo che dopo 5 minuti cambia per un’altra ragione sicuramente poco interessante.
E quindi sto sulle rive del fiume, mi godo lo spettacolo sapendo che tanto a me sposta nulla e che soprattutto non ho il potere di decidere niente.
E allora, per una volta, tanto vale godersi la corsa tra le altre stando sugli spalti, senza per forza dover tifare ma gustandosi lo spettacolo con comode pantofole sui piedi.
Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
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