Il trionfo si avvicina ma manca il rispetto

Il trionfo si avvicina ma manca il rispettoTUTTOmercatoWEB.com
giovedì 11 aprile 2024, 20:26Editoriale
di Lapo De Carlo

L’Inter è ad un passo dalla conquista dello scudetto. Non ero sicuro che Inzaghi potesse gestire una stagione migliorando tanto nettamente l’approccio alle gare di Campionato, eppure è acceduto quasi naturalmente.
Si è persino creata una curiosa assuefazione all’Inter che vince sempre, tanto da rendere 26 vittorie su 31 partite un’ovvia conseguenza della sua forza, la stessa che veniva inizialmente messa in discussione e subito dopo resa scontata dalla stampa nazionale.
Inzaghi ha plasmato sé stesso e ha fatto la sintesi del suo percorso, dirigendo le forze emotive soprattutto sul Campionato. Ha reso il gioco ancora più pratico, adornandolo nelle ripartenze, impreziosendolo nelle giocate di squadra, rinforzandolo nelle soluzioni.
 
Forse anche per questo si soffre nel non vedere proseguire un Inter tanto bella anche in Europa.
Il fatto di aver migliorato nettamente la continuità in Campionato sembra aver peggiorato la performance in Champions.
Le due trasferte spagnole contro Real Sociedad (anche la partita in casa contro i baschi) e Atletico suggeriscono che qualcosa non abbia funzionato più in termini di mentalità che da un punto di vista squisitamente tattico.
E’ difficile da dimostrare e ognuno di voi si è fato sicuramente un’idea, ma sono state prestazioni inferiori al livello di questa squadra. Per intenderci se si fosse trattato solo di “risultato” nemmeno staremmo a discutere, come nel caso dell’eliminazione agli ottavi di Coppa Italia col Bologna. In quel caso l’Inter ha dominato e avuto sfortuna. Difficile recriminare di fronte ad una prestazione tanto generosa. Nel caso della Champions invece l’approccio è stato sorprendentemente debole.
In serie A tutti i giocatori sono invece coinvolti e consapevoli di essere prossimi ad un grande successo. Quell’esultanza per il gol al 95° contro l’Udinese è il tratto distintivo di un obiettivo che il club ha impresso ad ogni componente.
Oggi ci si chiede solo quando potrà essere festeggiato e anche se a molti piace l’idea, non è un’ossessione quello di vincere il Campionato nel derby.
L’ultima volta è accaduto con l’Inter di Mancini che, a tre giornate dalla fine, si presentò con l’aria molle e perse col Milan. Gli effetti della delusione si manifestarono anche la settimana successiva con il pari interno contro il Siena e il rigore sbagliato da Materazzi, fino al successo sofferto all’ultima giornata in casa contro il Parma. Qui è diverso. L’Inter può anche rimandare la festa scudetto alla gara interna contro il Torino e ha molti più punti di distacco.



Salta all’occhio il calo di Thuram. Ho letto però commenti frastornanti di molti, troppi tifosi sul suo rendimento, come se avesse giocato bene solo in avvio di stagione.
Segno di come le percezioni offuschino i giudizi. Il calo c’è ma è arrivato con l’infortunio agli adduttori a metà febbraio. Da quel momento è parsa evidente una mancanza di incisività ma in una stagione tanto lunga è più che normale, specie se si gioca così tanto e non ci sono ricambi che permettano di rifiatare.
Non a caso è calato anche Lautaro che non segna dal 28 febbraio, il francese dal 16. I due si integrano bene e si avvantaggiano del lavoro che viene fatto dal compagno di reparto. Thuram è stato convincente fino a due mesi fa, per un totale di sette mesi giocati ai massimi livelli. Dubitare della sua qualità non è onesto.
Ho visto tanti rimanerci male, indignarsi per le parole di Sacchi contro l’Inter. Il ruolo di santone che gli è stato conferito gli fa uscire la sua acrimonia per l’Inter in svariate forme, spesso senza senso. La sua però è stata una pessima uscita, avvenuta in pubblico. E’ una frase anche particolarmente grave e calunniosa. Abbassa ulteriormente il livello di una dialettica che manca incredibilmente di rispetto non ha più niente di sportivo. Come quella iniziativa sconcertante di avvocati juventini che si è presa la briga di fare un esposto per avere chiarimenti sull’iscrizione dell’Inter al Campionato.
Posto che la richiesta doveva essere rivolta alla Covisoc è un piano subculturale pericoloso di gente che in nome del disprezzo o del risentimento organizza un atto militante ma finge di stupirsi del clamore.
Non sappiamo se questo esposto avrà un seguito ma, comunque vada, d’ora in avanti gruppi di avvocati interisti o di altre squadre potrebbero unirsi per fare esposti che chiedano chiarimento verso altre vicende, nemmeno a farlo apposta, legate alla Juventus o altre squadre.
Non è il contenuto ma il tipo di iniziativa che lascia attoniti.
Non sbagliava Winston Churchill quando affermava: «Mi piacciono gli italiani, vanno alla guerra come fosse una partita di calcio e vanno a una partita di calcio come fosse la guerra