La saggezza di Hakan il turco

La saggezza di Hakan il turco TUTTOmercatoWEB.com
sabato 13 aprile 2024, 22:55Editoriale
di Fabrizio Biasin

Eccoci, questa settimana vorrei ricordarvi la miseria di due cose. La prima è che l’Inter ha vinto anche a Udine con un gol di Frattesi quando mezza Italia pensava “ué, questi qui fanno i fighi ma questa volta non ce la fanno mica”. E invece…

La seconda è che uno 0-4 in terra friulana non avrebbe regalato tutto il godimento che invece abbiamo provato, al punto che ‘sta partita rischia di rientrare tra i 4 o 5 momenti destinati a segnare la stagione della (speriamo!) Seconda Stella (brividi). Ma c’è anche altro da dire e in questo caso ci rivolgiamo al signor Calhanoglu Hakan, professione centrocampista.

Il signor Calhanoglu Hakan, professione centrocampista, un bel giorno sceglie di accettare la proposta dell’Inter e si trasforma in giuocatore beneamato. Il suo acquisto si rivela da subito azzeccatissimo e ancor più con il benedetto passaggio in cabina di regia. Ma non è di questo che vogliamo discutere, anche perché la sua capacità di impattare nelle partite è evidente anche a mia zia Maria che, ancora oggi, se gli chiedi “Fammi il nome di un calciatore dell’Inter di oggi!” ti risponde “Il Facchetti!” con l’articolo davanti (ottima scelta, devo dire). 

Qui, ora, noialtri vorremmo parlare del “comunicatore Calhanoglu”. E lo facciamo in fretta, ché domani sera c’è Inter-Cagliari e non vogliamo rompere le balle. Il comunicatore Calhanoglu all’inizio della sua esperienza nerazzurra non ne ha azzeccate tante (qualcuno non sarà d’accordo, in fondo si tratta di soggettivissime opinioni): provocava i suoi ex tifosi, faceva un po’ il gradasso, cazzeggiava amabilmente. Tutta questa cosa lo ha trasformato nel “nemico” numero 1 in casa rossonera, sia tra i suoi ex sostenitori che tra i suoi ex compagni. O quantomeno non piaceva a Ibra, ce ne siamo ben accorti.

Rispetto a un certo tipo di prese per il culo subite nel corso della festa rossonera dell’Anno Domini 2022, oggi tutti quanti si aspetterebbero una legittima replicona in salsa turca, una roba un po’ animalesca e da film di Vanzina del tipo “tu ti sei fatto beffe di me, io mi faccio beffe di te”. 

E invece no, Hakan Calhanoglu da una settimana a questa parte continua a ripetere la stessa cosa: “Se dovessimo vincere il campionato contro il Milan sarebbe pazzesco, sarà un match durissimo, ma spero più che altro sia una partita bella e corretta. E che eventualmente i festeggiamenti siano tranquilli, perché mi ricordo come avevano festeggiato i rossoneri in passato e quindi voglio stare calmo”.

Questo si chiama - e vedremo se andrà effettivamente così - "saper vincere": far sì che una festa sia “la propria festa”, non la mancata festa degli altri.
In fondo la fortuna di un trionfo più o meno annunciato (toccatevi i santissimi) è anche questa: poter ragionare su “quel che sarà”. E Calhanoglu con queste frasi sta dimostrando di essere cresciuto non solo in campo (la sua fase difensiva è diventata fantastica!), ma anche fuori. 
Sono cose come queste che aumentano la grandezza di un giocatore, ed è anche per questo che è un vero, enorme piacere pensare che in mezzo al campo, l’Inter, sia finita nelle mani e nei piedi di Hakan il turco.