Verso il derby scudetto: ha più voglia l'Inter o paura il Milan? Thuram fa venire un dubbio

Verso il derby scudetto: ha più voglia l'Inter o paura il Milan? Thuram fa venire un dubbioTUTTOmercatoWEB.com
mercoledì 10 aprile 2024, 21:31Editoriale
di Ivan Cardia

Al triplice fischio di Udine è partita la festa. Anche sui social: è scomparsa la scaramanzia, la seconda stella campeggia già sulle pagine dei giocatori dell'Inter. E ci mancherebbe altro: l'aritmetica dice meno otto, la logica che il ventesimo scudetto è in cassaforte. Il cuore? Che vincerlo il 22 aprile, nel derby, farebbe tutti un po' più felici, da Simone Inzaghi in giù.

Quanto al tecnico: di capolavori, in una stagione nella quale la sua squadra sta insegnando calcio a mezza Italia, ne ha fatti parecchi. L'ultimo è trasmettere allo spogliatoio un messaggio: è finita quando è finita, non prima. E allora ecco che l'Inter a Udine corre fino all'ultimo secondo, come se un pareggio al posto della vittoria potesse cambiare qualcosa in un lieto fine già scritto. 

La voglia di vincerlo "in faccia" al Milan c'è, serpeggia, anche se poi davanti alle telecamere tutti dicono di no. È stato bravissimo, a tal proposito, Hakan Calhanoglu che ha ricevuto la domanda perfetta e ha dato una risposta ancora migliore, signorile. Per il resto, a nascondersi sul tema fanno benissimo, dalle parti di Appiano. D'altra parte la voglia dell'Inter non supera i timori del Milan, che farà letteralmente di tutto per evitare la passerella d'onore ai rivali cittadini. Il derby, nelle ultime due stagioni, si è rivelato un piccolo grande incubo per la squadra di Pioli e quello del 22 "rischia" di essere anche peggiore, dal punto di vista del Diavolo.

Chiudiamo su Marcus Thuram. Con una doverosa premessa: è forte, più di quanto ci si aspettasse. E può vivere di credito, perché nei singoli è forse stato il più determinante per lo scatto scudetto in stagione. Però, ecco, si è inceppato. Anche Lautaro, per carità, ma a parlare di crisi per l'argentino viene da sorridere. Quanto al francese, resta un piccolo dubbio: è quello visto fino a febbraio, o assomiglia a quello meno brillante del post infortunio, che peraltro può anche aver influito? Rimangono un po' di giornate per sciogliere l'interrogativo. Non che cambi molto, in una stagione dominata in lungo e in largo.