La soluzione del caso-Acerbi, il futuro di Zhang, l’emozione crescente (e inattaccabile)

La soluzione del caso-Acerbi, il futuro di Zhang, l’emozione crescente (e inattaccabile) TUTTOmercatoWEB.com
sabato 23 marzo 2024, 21:35Editoriale
di Fabrizio Biasin

C’è solo una cosa più devastante della Pausa per la Nazionale: la Pausa per la Nazionale con “i casi”. I casi questa volta riguardano l’Inter e, quindi, invece di star lì a grattarci la panza e a pensare “uh, forse tra un po’ si potrà persino festeggiare” (toccatevi i gioielli) tocca capire, analizzare, approfondire e rispedire al mittente un certo tipo di accuse che vanno oltre la legittima cronaca (c’è chi ci sguazza, capisciammé).

Bene, due cose sono importanti e vanno ribadite:
1)    Le questioni di cronaca che riguardano la Beneamata non vanno snobbate e sottovalutate, giammai. Si commetterebbe uno sciocco errore.
2)    Nessuna delle faccende per cui l’Inter viene tirata in ballo in queste ore può aver il potere di intaccare un certo tipo di sinapsi friccicarelle che puntano al cielo in direzione stelle (ri-toccatevi i gioielli). E allora andiamo con la cronachissima in beata serenità.

Caso-Acerbi

Ieri Acerbi ha parlato con il procuratore Chiné. La decisione del giudice sportivo Mastrandrea sull’eventuale squalifica arriverà all’inizio della prossima settimana. Per il club erano presenti l’ad Beppe Marotta e l’avvocato Angelo Capellini. Il colloquio ha avuto toni distesi ed è durato meno di un’ora. Il giocatore ha ribadito la versione dei fatti già esposta ai media e ai suoi dirigenti, ovvero di non aver rivolto a Juan Jesus frasi con intento discriminatorio o razzista ma un “ti faccio nero” che sarebbe stato frainteso dal collega. 

Il brasiliano dal canto suo ha confermato al procuratore di aver sentito una frase ben più grave (“Via via nero, sei solo un negro”), non sarebbe interessato alla squalifica dello stesso Acerbi ma alla propria reputazione. Chiné non ha voluto raccogliere testimonianze di altri giocatori e, quindi, si limiterà a trarre le sue conclusioni e trasmetterà il fascicolo al giudice sportivo. 

Tre i possibili finali: 1) assenza di prove e nulla di fatto. 2) Espressione discriminatoria (articolo 28) con minimo 10 giornate di squalifica. 3) Comportamento gravemente antisportivo (articolo 39, minimo 2 giornate di squalifica). L’Inter dal canto suo attende il responso per prendere le sue decisioni. Condannerebbe il proprio giocatore solo nel caso in cui dovesse essere certificata l’espressione razzista (con l’aggravante della bugia). Relativi i problemi per mister Inzaghi, già focalizzato sul match contro l’Empoli: in caso di squalifica di Acerbi e con De Vrij fermo ai box, toccherà a uno tra Pavard, Bisseck e Bastoni giocare al centro. 

Sentenza contro Zhang

La Corte d’Appello civile di Milano ha riconosciuto la sentenza di Hong Kong in favore di China Construction Bank contro il presidente nerazzurro Steven Zhang, condannato a restituire un prestito da 255 milioni di dollari, 320 con gli interessi. La decisione del tribunale, in sostanza, consente di “aggredire” i beni del patron anche sul territorio italiano, per provare a riscuotere il debito. Zhang, consapevole da tempo della condanna, non ha beni in Italia, per questo motivo gli avvocati di CCB chiedono che l’Inter gli riconosca uno stipendio (al momento percepisce zero euro come tutti i presidenti della storia nerazzurra. Badate bene, l’Inter non è attaccabile perché non è dello stesso Steven Zhang ma di Suning (o di Oaktree nel caso in cui non dovesse riuscire a prolungare o rifinanziare entro il 20 maggio).

Morale

È bello dover parlare tutte le volte di debiti e rogne? Certamente no. Questo genere di situazioni può mettere in discussione il lavoro del club tra scrivanie e campo? Suvvia, non scherziamo. 

Lasciate che la sosta scorra come acqua fresca, presto arriverà la fase della goduria (ri-ri-toccatevi i gioielli).