Sheriff, Vernydub: "L'attacco dell'Inter è fenomenale. Temo l'attenzione mediatica"

Sheriff, Vernydub: "L'attacco dell'Inter è fenomenale. Temo l'attenzione mediatica"TUTTOmercatoWEB.com
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
lunedì 18 ottobre 2021, 11:31Primo piano
di Alessio Del Lungo

Jurij Vernydub, allenatore dello Sheriff Tiraspol, ha rilasciato una lunga intervista a La Gazzetta dello Sport, nella quale, alla vigilia della sfida contro l'Inter ha parlato così della squadra allenata da Inzaghi: "L’entusiasmo per il dopo Madrid può giocare brutti scherzi, temo la troppa attenzione mediatica. Meglio rimanere nell’ombra. A Milano e al ritorno sarà dura, l’Inter gioca diversamente da Real e Shakhtar. Hanno un modulo nuovo per noi, a 3 dietro e a 5 in mezzo. Spero che i miei ragazzi siano consapevoli delle nuove difficoltà e rimangano concentrati. L’attacco dei milanesi è fenomenale, fra Dzeko, Lautaro e Correa sarà durissima, fanno male. E non sottovaluto certo gli altri reparti, fra centrocampisti esperti e di talento come Calhanoglu o Barella. E in difesa Skriniar mi piace perché vince sempre i contrasti aerei. L’Inter poi è molto pericolosa sui calci piazzati".

Come pensate di reagire?
"Proveremo a fare il nostro calcio, so bene però che l’Inter ha un altro valore di giocatori rispetto al nostro. Ovvio, non rinunceremo a giocare, a impostare, ad attaccare quando possibile. Sono sicuro che loro presseranno alti, non ci faranno respirare, dovremo essere bravi in contropiede. So poi che quel che studiamo a tavolino è una cosa, ciò che succederà, vedremo... E sono consapevole che il possesso palla sarà dominato dall’Inter, bisognerà aspettare. Perché ogni squadra ha il suo tallone d’Achille, noi dovremo scoprire quello dell’Inter. Dove colpire e far male".

Come si gestisce un gruppo con tanti stranieri?
"Non facile, ragazzi di oltre 15 nazionalità, abitudini diverse, sia alimentari che di vita e allenamento, culture e religioni lontane. L’obiettivo è cercare di unirli, uso più interpreti, ci vuole più pazienza. Alla fine però la lingua del calcio è universale".